I DISTURBI DELLA COMUNICAZIONE E DEL LINGUAGGIO
Comunicare è un aspetto fondamentale della nostra vita. Fin dalla nascita l’essere umano è coinvolto in un continuo processo di acquisizione delle regole della comunicazione e del linguaggio non verbale e verbale.
Il primo è rappresentato dai gesti, l’atteggiamento posturale, l’intonazione, il volume, le pause della voce, la gestione di spazi e distanze, le espressioni del volto e costituisce l’aspetto maggiormente comunicativo del linguaggio.
Il secondo utilizza segni linguistici e codici condivisi che formano suoni articolati, parole, frasi, producendo l’aspetto di contenuto nella comunicazione.
Talvolta però questo processo di acquisizione può avvenire in modo non semplice e lineare; i disturbi della comunicazione si possono infatti definire come una persistente difficoltà nell’acquisizione e nell’uso di diverse modalità di linguaggio non attribuibili a deficit cognitivi, sensoriali, a disfunzioni motorie o altre condizioni mediche o neurologiche o a deprivazioni socioculturali e a difficoltà della sfera emotivo-affettiva. Tali difficoltà si possono manifestare in svariate forme, isolate o associate tra loro e con diversi livelli di gravità.
I Disturbi della Comunicazione e del Linguaggio
rappresentano i disturbi del neurosviluppo più frequenti tra i 2 e 6 anni di età.
All’interno della macrocategoria ne troviamo 4 tipologie:
- Disturbo del linguaggio
- Disturbo fonetico–fonologico
- Disturbo della fluenza con esordio nell’infanzia (balbuzie)
- Disturbo della comunicazione sociale (pragmatica)
COSA FARE
Una valutazione logopedica permetterà di comprendere e inquadrare le cause della difficoltà che il bambino sta incontrando e di predisporre uno specifico percorso di abilitazione o riabilitazione.
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