DISTURBO DELLA FLUENZA CON ESORDIO NELL’ INFANZIA, LA BALBUZIE
L’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce la balbuzie come “Un disordine del ritmo della parola nel quale il paziente sa con precisione quello che vorrebbe dire, ma nello stesso tempo non è in grado di dirlo a causa di arresti, ripetizioni e/o prolungamenti di un suono che hanno carattere di involontarietà”
Infatti chi è affetto dal disturbo della fluenza è in grado di utilizzare i suoni della lingua parlata in modo corretto, ma è la produzione linguistica che si inceppa.
COME SI MANIFESTA
Si manifesta con alterazioni della normale fluenza e cadenza dell’eloquio tali alterazioni persistono nel tempo e sono caratterizzate dal frequente marcato verificarsi di uno o più dei seguenti sintomi: ripetizione di suoni e sillabe, prolungamenti dei suoni delle consonanti così come delle vocali, interruzione di parole, blocchi udibili o silenti, circonlocuzioni, parole pronunciate con eccessiva tensione fisica, ripetizione di intere parole monosillabiche
Si possono inoltre manifestare movimenti involontari di alcune parti del corpo, tic facciali o del collo, oppure interiezioni ripetute o aggiunta di parole stereotipate
Il disturbo ha generalmente pesanti ricadute sulla sfera emotivo-relazionale e sulla qualità di vita della persona soprattutto dall’età preadolescenziale.
LE CAUSE
Non esiste ancora un accordo unanime circa la genesi della balbuzie, ma la maggior parte degli studiosi ritiene che il disturbo sia il frutto di fattori organici predisponenti e di fattori funzionali scatenanti, anche i fattori ambientali hanno un’ importante rilevanza, in particolar modo per i parametri gravità e cronicizzazione.
COSA FARE
Si tratta dunque di un disturbo complesso e multifattoriale, che richiede necessariamente una presa in carico da parte di più specialisti generalmente il logopedista, lo psicoterapeuta, a volte il neuropsicomotricista.
Se un bambino oragazzo sembra mostrare una balbuzie è necessario richiedere al prima una consultazione al logopedista che saprà dare alla famiglia prime e importanti indicazioni educative di comportamento in risposta al problema del bambino e successivamente informerà i genitori sui passi da compiere per giungere ad una valutazione diagnostica e all’ individuazione delle modalità di trattamento più idonee per lo specifico problema e il singolo bambino o ragazzo.