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Deficit di Attenzione con Iperattività (ADHD)

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ADHD o Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività

Il disturbo da deficit d’attenzione-iperattività (comunemente abbreviato in DDAI o più frequentemente  in ADHD indicando il termine inglese di Attention Deficit Hyperactivity Disorder) è una sindrome che rientra nella categoria dei Disturbi del Neurosviluppo , ha il suo esordio nell’infanzia ed è caratterizzata da livelli invalidanti di disattenzione, disorganizzazione e/o iperattività-impulsività tali da causare una compromissione nel funzionamento personale, sociale, scolastico o lavorativo del bambino o adolescente.

In Italia si stima che questo problema riguardi circa il 5% della popolazione in età scolare. Le cause non sono  ancora  del tutto chiare, molti studiosi concordano sulla multifattorialità del disturbo e sulla necessità di procedere con la ricerca, su più fronti.

Attualmente la maggior parte delle ricerche scientifiche confermano che l’insorgenza dell’ADHD  sia da attribuire  a fattori legati al funzionamento neurobiologico. La gravità, l’evoluzione e la prognosi invece, sembrano  dipendere da fattori legati all’educazione e all’ambiente sociale in cui si trova inserito il bambino (Barkley, 1998).

Caratteristiche di base dell’ ADHD sono la difficoltà a prestare attenzione, comportamenti impulsivi e/o un livello di attività motoria accentuato, discontrollo e disregolazione emotiva.

Si parla di ADHD con disattenzione predominante quando il problema centrale del bambino è proprio il deficit attentivo. L’attenzione selettiva e l’attenzione sostenuta risultano essere le più compromesse in questa tipologia di ADHD, ma anche le funzioni esecutive, in particolar modo la pianificazione e la memoria di lavoro, sono deficitarie. Questa discontinuità dell’attenzione compromette l’apprendimento, non permette lo sviluppo di abilità cognitive come il problem solving e di strategie comportamentali adeguate ad instaurare relazioni soddisfacenti con gli adulti ed i compagni.

Si parla di ADHD con impulsività e iperattività predominante, invece, quando la funzionalità attentiva risulta lievemente compromessa, mentre il focus del disturbo risiede nel comportamento ipercinetico e nella mancanza di autoregolazione. Questi deficit si traducono in un’attivazione motoria spropositata ed inappropriata, eloquio eccessivo, difficoltà di inibizione delle risposte e difficoltà nel rispettare regole e turni.

Infine il tipo ADHD combinato presenta entrambe le classi di sintomi.

CHE COSA NON E’ DUNQUE L’ADHD
  • Il risultato di trascuratezza, non curanza o scarse capacità educative dei genitori.

  • Un problema legato a caratteristiche temperamentali

  • La manifestazione di comportamenti legati alla fase di crescita

  • Maleducazione

 

 

 

ADHD

Come si manifesta

I bambini che hanno questo problema fanno molta fatica a mantenere l’attenzione e a concentrarsi, sono facilmente distraibili, hanno la tendenza ad agire impulsivamente, senza pensare a ciò che fanno e alle conseguenze delle loro azioni, per questo motivo tendono a mettersi nei guai o a farsi male. Hanno grosse difficoltà a modificare il loro comportamento sulla base dei loro errori e non possono stare tranquilli, per loro è molto difficile, per esempio, giocare stando seduti, per un tempo prolungato. Spesso questi bambini sono alla continua ricerca di attenzione, dimenticano facilmente le richieste e le loro stesse intenzioni, non portano quasi mai a termine ciò che stanno facendo, perdono frequentemente le loro cose, non riescono ad organizzarsi, sono sempre in movimento, anche quando sono impegnati in attività sedentarie. I bambini con deficit dell’attenzione sono spesso poco abili socialmente, faticano ad accettare le regole e sono poco capaci di tollerare la frustrazione; spesso, quando le loro aspettative sono disattese, reagiscono con rabbia eccessiva o con reazioni di allontanamento e chiusura verso gli altri. Nell’ambito scolastico hanno problemi di apprendimento e nell’ambito sociale hanno spesso problemi relazionali; anche in famiglia le relazioni sono per lo più difficili o conflittuali. Sono frequenti problemi di autostima per la facilità con cui provano senso di inadeguatezza, possono talvolta sviluppare problemi di ansia e depressione o disturbi comportamentali.

Cosa fare

  • E’ molto importante sottolineare che vi sono moltissimi problemi infantili che possono apparire come sintomi della ADHD, ma che di fatto sono riconducibili ad altre cause. 

    In ogni caso se si sospetta che un bambino possa avere un ADHD è importante rivolgersi ad uno specialista  che  potrà attivare le risorse necessarie per  pervenire ad una diagnosi e  impostare un piano di intervento.

    Secondo i dati della letteratura scientifica nell’ambito della terapia cognitivo-comportamentale  l’intervento multimodale rappresenta  il più valido  ed efficace  trattamento per l’ADHD; implica il coinvolgimento di famiglia, scuola e bambino stesso e prevede l’adozione di programmi specifici di tipo educativo e terapeutico.

 

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